
COMUNICAZIONE SOSTENIBILE
Come comunicare il proprio impegno e i risultati raggiunti nell’ambito di un piano Environmental, Social, Governance?
Come comunicare il proprio impegno e i risultati raggiunti nell’ambito di un piano Environmental, Social, Governance?
Se l’inizio dell’anno 2022 ha portato grandi innovazioni nello sviluppo delle tematiche legislative rivolte allae disclosure finanziaria prevista da molte aziende in fase di due diligence nell’ambito della sostenibilità, questo si deve in gran parte alla proposta dell’Unione Europea riguardante la “Corporate sustainability due diligence directive”, in breve CSDD, pubblicata lo scorso Febbraio 2022.
Il reporting di sostenibilità, introdotto per le aziende europee con la Direttiva UE 95/2014, rappresenta ad oggi, nel panorama internazionale della rendicontazione, il punto iniziale di un percorso in continua evoluzione e che vuole assolvere a numerose sfide, prima tra tutte la gestione integrata di informazioni non finanziarie, strutturate in un framework che possa essere il più esaustivo possibile, da affiancare alle classiche rendicontazioni finanziarie di Bilancio.
E’ sempre più in voga, negli ultimi anni, all’interno delle politiche di governance aziendale, dare risalto ad un corollario di misure e principi, riguardo quanto definito dal GRI 405 o dal metodo SASB, un punto cardine del capitale umano e della sua relativa gestione: le politiche di inclusione, diversità e pari opportunità.
Quando si pensa ad un sistema economico in armonia con la natura ed il territorio, viene sempre in mente la forma del cerchio, dell’interconnessione e della natura che da fonte diviene capitale e poi ritorna a trasformarsi, in sempre nuovi elementi.
Il raggio della normativa dell’Unione Europea, nel campo dell’accelerazione e dell’armonizzazione delle regole sulla finanza sostenibile, si è esteso notevolmente negli scorsi anni ed è in progressiva espansione.
Sono definiti come caratteristiche, o criteri, ma anche come aspetti e rischi: in questi e in altri modi si cerca di dare una definizione ai tre pilastri della sostenibilità: Environmental, Social and Governance, in un acronimo: “ESG”.
Lo stato dell’arte della normativa europea che punta a definire il framework legislativo degli investimenti sostenibili, è di certo il più avanzato e definito nel panorama mondiale attualmente.
Se è vero che oggi i temi ESG, ovvero le caratteristiche Environment, Social e Governance insite in ogni tipo di business, sono sempre più in alto nelle priorità nelle agende dei board delle maggiori organizzazioni, la carbon footprint è sicuramente tra le più importanti tematiche nel campo della sostenibilità.
Quando si incontra per la prima volta la parola “Tassonomia”, generalmente ci si trova come davanti ad un muro, immaginandosi una struttura complessa, che solo gli addetti ai lavori possano decifrare
È ormai opinione diffusa la convinzione che il paradigma di valutazione degli investimenti abbia subito una profonda evoluzione, nel corso degli ultimi due secoli.
Nel nuovo framework definito dalla Tassonomia europea, relativamente alle regole e obiettivi per classificare le attività di business che sono ritenute sostenibili a livello ambientale, sociale e di governance, un punto di spicco molto discusso al momento, soprattutto nel mondo finanziario, è ricoperto dall'articolo 8 della Tassonomia.
I criteri ESG stanno tracciando la rotta della transizione sostenibile sia nel mondo b2b dalle SMEs e large corporate che in quello della finanza.
Quando si pensa ad un sistema economico in armonia con la natura ed il territorio, viene sempre in mente la forma del cerchio, dell’interconnessione e della natura che da fonte diviene capitale e poi ritorna a trasformarsi, in sempre nuovi elementi.
Il raggio della normativa dell’Unione Europea, nel campo dell’accelerazione e dell’armonizzazione delle regole sulla finanza sostenibile, si è esteso notevolmente negli scorsi anni ed è in progressiva espansione.
Sono definiti come caratteristiche, o criteri, ma anche come aspetti e rischi: in questi e in altri modi si cerca di dare una definizione ai tre pilastri della sostenibilità: Environmental, Social and Governance, in un acronimo: “ESG”.
Lo stato dell’arte della normativa europea che punta a definire il framework legislativo degli investimenti sostenibili, è di certo il più avanzato e definito nel panorama mondiale attualmente.
Se è vero che oggi i temi ESG, ovvero le caratteristiche Environment, Social e Governance insite in ogni tipo di business, sono sempre più in alto nelle priorità nelle agende dei board delle maggiori organizzazioni, la carbon footprint è sicuramente tra le più importanti tematiche nel campo della sostenibilità.
Quando si incontra per la prima volta la parola “Tassonomia”, generalmente ci si trova come davanti ad un muro, immaginandosi una struttura complessa, che solo gli addetti ai lavori possano decifrare
È ormai opinione diffusa la convinzione che il paradigma di valutazione degli investimenti abbia subito una profonda evoluzione, nel corso degli ultimi due secoli.
Nel nuovo framework definito dalla Tassonomia europea, relativamente alle regole e obiettivi per classificare le attività di business che sono ritenute sostenibili a livello ambientale, sociale e di governance, un punto di spicco molto discusso al momento, soprattutto nel mondo finanziario, è ricoperto dall'articolo 8 della Tassonomia.
I criteri ESG stanno tracciando la rotta della transizione sostenibile sia nel mondo b2b dalle SMEs e large corporate che in quello della finanza.