GAR (Green Asset Ratio)

Nel nuovo framework definito dalla Tassonomia europea, relativamente alle regole e obiettivi per classificare le attività di business che sono ritenute sostenibili a livello ambientale, sociale e di governance, un punto di spicco molto discusso al momento, soprattutto nel mondo finanziario, è ricoperto dall'articolo 8 della Tassonomia.

Green Asset Ratio (GAR): che cos'è

Nello specifico, l'Atto Delegato Europeo 4987 di luglio 2021, definisce e dà linee guida per il calcolo del Green Asset Ratio (GAR), ovvero, gli asset finanziari considerati "green" e quindi in linea con le attività tassonomiche, all'interno del portafogli di un' impresa finanziaria.
Partendo dall'Atto Delegato su citato, l'EBA ha recepito l'emanazione e l'ha dettagliata negli standard vincolanti per l'informativa del Terzo Pilastro sui rischi ESG, pubblicata a Gennaio 2022.
Gli standard tecnici, contenuti nel Pillar III sugli obblighi di disclosure, mirano a garantire che le parti interessate siano ben informate sulle esposizioni, i rischi e le strategie ESG degli istituti finanziari e possano prendere decisioni informate per esercitare la disciplina di mercato.
Questi standard propongono informazioni e KPIs o indicatori comparabili, tra cui il Green Asset ratio (GAR) e il meno utilizzato al momento Banking Book Taxonomy Alignment ratio (BTAR, che prevede per le imprese senza obbligo di NFDR la stessa metodologia di calcolo del GAR), come strumento per mostrare come gli Istituti incorporino le considerazioni sulla sostenibilità nella loro gestione del rischio, nei loro modelli di business e nella loro strategia per stabilire il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi.
Quindi il GAR è in sintesi un indicatore mediante il quale le istituzioni finanziarie europee, primariamente le Banche, dovranno comunicare quanta parte del proprio bilancio è green o 'verde'.

Come calcolare il proprio Green Asset Ratio
La formula del GAR altro non è che una frazione, composta come segue.

Al numeratore è indicata la proporzione degli assets a bilancio delle Istituzioni finanziarie che sono investite in attività economiche 'verdi' e quindi allineate alla tassonomia europea. Tra esse si includono:
- i crediti
- le obbligazioni
- le azioni
- i collaterali inclusi sulla base delle attività economiche 'verdi' della Tassonomia europea, sulla base di indicatori KPI sia di investimento in capitale fisso o Capex, sia di turnover degli asset sottostanti.

Sono invece esclusi dal numeratore del ratio:
- tutti gli asset di tipo finanziario detenuti a scopo di trading
- i crediti interbancari 'on-demand'
- gli asset esclusi dall'ambito previsto dalla NFRD (Non Financial Reporting Directive), cioè quei prestiti alle PMI che non rientrano nel campo di applicazione della direttiva sull'informativa non finanziaria (NFRD) e pertanto non pubblicano informazioni sul loro allineamento alla tassonomia verde europea e per cui, come detto sopra si calcolerà il BTAR.
- le esposizioni extra UE e anche i derivati di hedging.

Al denominatore del Ratio si trovano invece:
- la totalità degli asset dell'istituzione finanziaria
- totale crediti
- totale obbligazioni e azioni in portafoglio
- il totale collateral recuperato e
gli altri asset presenti a bilancio.


Da notare che sono inclusi sia a numeratore che al denominatore del GAR i finanziamenti a enti locali volti al miglioramento delle infrastrutture e alle riqualificazioni di aree urbane, attraverso interventi come il social housing, o l'efficientamento in ottica green di trasporti pubblici e simili.

Vanno invece esclusi sia dal numeratore sia dal denominatore della proporzione:

- le esposizioni verso governi
- le istituzioni
- le banche centrali
- le emittenti sovranazionali e
- gli asset del trading book.

Le Banche e altre compagnie finanziarie di investimento sono chiamate, pertanto, a iniziare a creare una base informativa solida per la compilazione degli esercizi normativi utili per avviare la valutazione e gli impatti dei rischi ESG e necessari al calcolo del Green Asset Ratio e del BTAR.

I vantaggi del Green Asset Ratio per le istituzioni finanziarie
l vantaggi di calcolare e comunicare il Green Asset Ratio sono molteplici per gli istituti di credito e le imprese finanziarie e lo si fa mediante la rendicontazione delle esposizioni allineate alla tassonomia, le quali contribuiscono o consentono pienamente la mitigazione o l'adattamento ai cambiamenti climatici. 
Anzitutto serve come bussola o cruscotto per gestire meglio i flussi di dati collegati alla tassonomia e a rendicontarli, misurando le perfomance delle imprese in cui si investe, dando una visibilità maggiore alle attività di business in linea con la tassonomia, consentendo la definizione di performance e strategie di investimento compatibili con gli obiettivi ambientali dell'Unione Europea.

Inoltre, con il calcolo del GAR è possibile aumentare il grado di accuratezza, trasparenza e comparabilità dei dati sia delle imprese, che degli Istituti finanziari, mitigando il rischio di greenwashing o altri rischi di natura reputazionale, legati alla presenza di controversie legali che coinvolgano l'ambiente.

L'ultimo punto da sottolineare come vantaggio, che rimane il vero obiettivo della Tassonomia europea e si esprime nel metodo di calcolo del GAR e nella sua comunicazione, è quello di valutare le performance ambientali delle imprese in portafoglio in modo omogeneo e rigoroso, dando maggiore visibilità alle più performanti e allineate alla Tassonomia Ue, consentendo un maggior convoglio di flussi di capitali di investimento privati, verso progetti sostenibili e innovativi del pilastro ambientale dei criteri ESG.

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